Come scrivere un post in 10 step è un articolo che nasce dalla richiesta di una partecipante a un corso di formazione che ho tenuto qualche settimana su “Come scrivere sui social”. «Se solo avessi un metodo per scrivere i miei contenuti social, sarebbe tutto più semplice. Claudia, potresti darci delle dritte?».
Quello del metodo di lavoro per scrivere è un cruccio che hanno molti professionisti che come rabdomanti sono spesso in ricerca di trucchi definitivi e metodi miracolosi per scrivere gli articoli del loro blog o i post per i loro social.
La verità è che non c’è metodo di lavoro magico che ti faccia passare:
- dall’idea di un contenuto,
- alla creazione di un copy
- alla pubblicazione di un post.
Comincia da dove sei adesso, scrivi, riscrivi e andrà sempre meglio
«La magia del processo creativo è che non c’è magia. Iniziate dal punto in cui siete. Non fermatevi».
Prendo a prestito le parole di “La pratica” di Seth Godin per dire che ciascuno può trovare il processo di lavoro migliore per sé solo iniziando, scrivendo e riscrivendo. Migliorando passo dopo passo fino a trovare la quadra. Ovvero quel flusso di lavoro che lo aiuterà a disperdere meno energie per creare contenuti di qualità.
Detto questo, però, oggi vorrei portarti dietro le quinte del mio lavoro, per raccontarti qual è per me il processo migliore per creare contenuti digitali. Amo testare nuovi tool, dunque ti dico già che il mio modello di creazione dei contenuti non è né il migliore né definitivo né tantomeno esaustivo.
Tuttavia, se può esserti utile, prendi spunto perché anche il tuo metodo per scrivere i copy possa diventare più fluido e richieda sforzi necessari sempre più mirati. Perché ormai nessun libero professionista o libera professionista può permettersi una comunicazione online casuale: sarebbe davvero uno spreco di tempo ed energie.
Ecco allora il viaggio di un post in 10 tappe. dall’idea al progetto, dalla bozza al racconto di una storia per il web.
1. Come nasce l’idea di un post: crea il fortino delle idee
Annoto sempre le domande che mi vengono fatte dalle clienti e dai clienti. Su Trello ho creato una bacheca che ho chiamato “Il fortino delle idee” che ho suddiviso in varie liste:
- una lista appunto per le domande dei clienti, suddivise per colore a seconda dell’argomento.
- Una lista dove salvo i libri e le suggestioni che mi hanno lasciato,
- un’altra per i post che reputo imperdibili. Sempre divisi per colore in base al tema.
Invece gli articoli utili che trovo online li salvo su Pocket, un altro tool free utilissimo, dove ho delle cartelle colorate suddivise per tematiche.
Mentre per le intuizioni velocissime, se sono in ufficio appiccico post it sulla scrivania altrimenti se sono in giro segno tutto su Google Keep.
2. Come scegliere l’argomento: parti dall’obiettivo
Per scegliere l’argomento, parto sempre dal piano editoriale e dall’obiettivo che voglio raggiungere con un determinato contenuto.
Quindi si tratta di un contenuto ispirazionale, informativo, educativo, promozionale? Serve per fare Brand Awareness, a generare fiducia, ad aumentare la Brand reputation o a promuovere dei servizi?
Una volta che è chiaro l’obiettivo, faccio un check nel fortino delle idee, faccio altre ricerche per trovare notizie e novità, controllo e cerco altri punti di vista. Oppure se serve è utile cercare ispirazioni anche su Quora, su portent idea generetor o content idea generator.
3. Come scegliere le parole chiave per la Seo e gli hashtag
Poi vado a vedere su Google che cosa digitano le persone per cercare quell’argomento su cui voglio scrivere e scorro la pagina di Google (la Serp) più o meno fino a metà, per vedere che cosa “Le persone hanno chiesto anche”. Poi vado in fondo alla Serp, per leggere le ricerche correlate che contengono altre parole chiave che potrebbero servirmi.
La ricerca delle parole chiave è fondamentale per scrivere i testi in ottica Seo. Cioè testi che i motori di ricerca possano riconoscere e mostrare a chi li cerca sul web. Il browser che uso sempre è Chrome e qui ho installato Keywords everywhere, un’estensione gratuita che mi dà altri suggerimenti sulle keyword, su altre ricerche che fanno le persone e sulle long tail keyword, le parole chiave a coda lunga, cioè quelle di tre o più parole.
Infine vado su Answer The pubblic, uno strumento che mi offre una specie di mappa mentale con tutte le Query, cioè le domande che una persona fa a Google quando cerca un determinato argomento.
Per fare la ricerca degli hashtag, invece bisogna innanzitutto analizzare gli hashtag dei propri competitor, poi Instagram per esempio te ne suggerisce alcuni mentre li digiti da cellulare. Ma esistono anche tool per trovare gli hashtag. Gli hashtag devono essere coerenti con il contenuto del post e il numero di hashtag da inserire dipende dai social. Tra gli strumenti per cercare gli hashtag ci sono per esempio Hashtagify, RiteTag o HashtagStack.
4. Come progettare un contenuto: parti dalla scaletta
A questo punto ho tutte le parole chiave che mi servono e devo trasformare le idee in parole che abbiano un senso compiuto. Ma siccome nel processo creativo non c’è nulla di magico, prima di scrivere, devo progettare il testo.
Quindi comincio a scrivere la scaletta, di solito con carta e penne colorate, sotto forma di punti elenco oppure di mappa mentale.
Questa fase è imprescindibile perché ti permetterà di scrivere il tuo testo senza la sindrome della pagina bianca e senza perderti per strada quando ti prende la sindrome dell’impostore. Con la scaletta infatti sai già a priori che cosa scrivere e in quale ordine e questo semplifica tantissimo il lavoro.
Con la pratica e l’esperienza potrai davvero scrivere il tuo testo cominciando dall’inizio o persino dalla fine.
5. Come scrivere un post: isolati, scrivi e dormici sopra
È arrivato il momento di scrivere: ora ho bisogno di isolarmi per slot di tempo, di solito di un’ora ciascuno, poi faccio pausa e ricomincio un altro slot di un’ora. Esistono mille tool per eliminare le distrazioni, io uso semplicemente la funzione “Full immersion” del telefono per silenziare le telefonate, i messaggi, la posta elettronica e qualsiasi altra notifica. Rimanere focalizzata su ciò che sto scrivendo, velocizza i tempi di creazione dei copy e mi fa disperdere meno energie.
Scrivere un buon post richiede tempo, anche due ore o tre ore. Ma non esiste un tempo calcolabile a priori, perché dipende da tantissimi fattori. Certo, con la pratica si diventa più rapidi, ma serve studio, analisi, pazienza, concentrazione e lavoro di lima.
Io scrivo i contenuti su Fogli di Google, dove creo il mio calendario editoriale e quello dei clienti che condivido su Google Drive. Uso parecchi dizionari, il dizionario dei sinonimi e contrari, il dizionario delle collocazioni, il dizionario analogico (anche nel vero senso della parola) o Dizy o Inspirassion o Visualthesaurus.
Quindi posso cominciare a scrivere dalla frase iniziale che funge da titolo e richiama l’immagine che ho scelto per illustrare il post. Ma non è detto e comunque se comincio dal titolo, sono pur sempre alla prima bozza e il titolo potrebbe cambiare altre tre volte.
Per scrivere un post posso seguire lil modello della piramide rovesciata che si ispira al giornalismo anglosassone, la regola delle 5 W che da giornalista mi va con il pilota automatico oppure posso seguire altri modelli o formule di copywriting.
Per scrivere un post inizio con il problema del target, un problema concreto legato alla comunicazione digital che gli procura ansia o paura, per poi offrirgli la mia Unique selling proposition, la mia proposta di valore. Cioè la soluzione legata al copywtriting e al brand storytelling che lo aiuterà a risolvere il suo problema con i contenuti e a fare la differenza sul lavoro con il suo sito, il suo blog, la sua newsletter o la comunicazione social. Concludo con la Call to action, un’indicazione chiara che inviti il mio target a fare qualcosa.
Una volta che la prima bozza del testo è finita, chiudo il file e ci dormo sopra, perché “La notte porta consiglio” non è soltanto un detto!
6. Come scegliere le immagini per i post
Se non l’ho fatto prima, posso dedicarmi ora a cercare l’immagine più adatta al contenuto del post che ho scritto. Come scegliere l’immagine di un post? Deve catturare l’attenzione, essere coerente con il testo, illustrarlo in maniera chiara.
L’immagine o visual di un post è perfetta se parla dell’argomento di quel post, dunque se parliamo di yacht non possiamo usare la foto di una gazzella: ovvio dirai tu, ma non lo è affatto.
In generale, le immagini che mostrano volti sono più premianti. I volti infatti attraggono maggiormente l’attenzione di chi ci legge. Lo dimostra David Ayaman Shamma, un ricercatore che ha analizzato un campione di 1,5 milione di foto per dimostrare che le immagini con i volti ottengono il 37 per cento in più di like e il 32 per cento in più di commenti.
Per trovare le foto per i miei copy, considero il mood della mia brand identity e della mia palette colori. Quindi talvolta uso immagini che faccio io o gli scatti che mi fa mio marito, appassionato di fotografia da sempre. Questo per esempio è il criterio che seguo per le immagini del mio profilo Instagram.
Ma esistono tantissime banche dati dove scaricare immagini free, come per esempio Canva, Pixabay, Pexels, Unsplash, ma in ogni caso ricordati sempre di verificare che siano davvero libere da copyright.
7. Come revisionare un testo: semplifica, taglia e asciuga
Dopo un giorno o due dalla creazione del contenuto, lo riprendo e valuto il tipo di intervento da fare, cioè:
- se basta una correzione di bozze
- se serve un editing vero e proprio.
La correzione di bozze serve per eliminare refusi, quelle sviste o quegli errori di grammatica o di sintassi che a caldo, quando sei concentrato a scrivere, non sempre vedi.
L’editing invece è un lavoro più profondo che serve a dare una sfumatura specifica a una frase, un’intenzione al periodo, un tono di voce e uno stile al copy, per esempio un tono ironico o sognante e storytelling narrativo o persuasivo.
In ogni caso è sempre necessario semplificare le frasi, tagliare quelle lunghe, eliminare le subordinate, e asciugarsi” il più possibile “ e dire TUTTO in maniera concisa e senza paroloni. Perché le persone non hanno tempo, sono sommerse da informazioni e noi dobbiamo conquistare il loro interesse e la loro fiducia in pochi secondi.
8. Come formattare il post: dai aria e ritmo al testo
Se non l’ho già fatto nella fase precedente, ora mi concentro sulla revisione della struttura del post.
Quindi controllo che il post sia ben formattato, cioè che abbia un titolo parlante, chiaro, preciso ed esplicativo, che non è mai il primo che scrivo. E spesso neanche il secondo. Verifico che il testo sia diviso in piccoli paragrafi e che ci sia “aria” tra un paragrafo e l’altro: andare a capo spesso e lasciare dello spazio bianco è importantissimo, perché il testo prima si guarda e poi si legge.
Si parla tanto di User experience degli utenti e chi progetta e scrive contenuti deve tenerne conto sia per i testi sia per i micro testi. Quindi addio ai muri di testo che hanno il solo l’ effetto di respingere chi ci legge.
Controllo di aver espresso un pensiero per ogni paragrafo; evidenzio soltanto le parole chiave ed evito di sottolineare le frasi per evitare che sembrino link. Verifico di aver usato soltanto frasi in forma attiva e frasi brevi (max 30 parole). Sfrutta la punteggiatura per dare ritmo al testo. Poi aggiungo qualche emoji che fanno da ancore visive, ma attenzione a sceglierle coerenti con contenuto e armoniche con il visual brand.
9. Come fare l’ultima revisione del testo: rileggi a voce alta e niente fiato corto
Ora stampo il testo e lo leggo ad alta voce, molto molto lentamente. Questa è l’ultima revisione e il mio cervello non riconosce più i refusi, le ripetizioni o le frasi fatte. Ecco perché devo leggere lentamente e scandendo bene le parole.
Mentre leggo, ascolto il suono delle parole e ascolto anche il respiro, perché se nel bel mezzo di una frase rimango senza fiato vuol dire che devo spezzare la frase e mettere un punto.
Il correttore automatico è appunto automatico, ma non è attendibile in senso assoluto. Per questo fidati, ma non troppo e magari controlla il testo anche leggendo le parole all’incontrario.
10. Scegli i tool migliori per te per pubblicare o programmare
A questo punto il mio contenuto è completo e sono pronta per pubblicarlo o per programmarlo sui canali che ho scelto in base al mio calendario editoriale.
Di solito lavoro con qualche giorno di anticipo quindi per programmare uso Creator studio per FB e IG o Later o Hootsuite oppure PostPickr, specie per i post su LinkedIn quando voglio mettere un link nel primo commento.
Non sempre e non tutti conoscono il lavoro che c’è dietro un contenuto, ma tu inizia dal punto in cui sei e non fermarti, perché la perfezione non esiste! E se hai bisogno di un’alleata nel processo di creazione dei tuoi contenuti, conta su di me!